Economia e Cultura, una parte della Storia

Le bandierine rosse davanti all'Abbazia di San Niceta

Il Salento Bizantino – Economia e Cultura, una parte della Storia

“La Grecìa Salentina non lascia affatto delusi i ciclisti che vogliono godere di strade e stradine secondarie tranquille che rappresentano i luoghi attraversati. Esse legano e annodano…”

Cripta Santa Cristina a Sternatia
Cancello di ingresso alla Cripta Santa Cristina a Sternatia

Prefazione

E’ mia tendenza dimenticare che la Storia ci racconta di mutamenti geomorfologici, geografici e geopolitici. Inoltre racconta di abitudini, religioni e civiltà in movimento che contaminano culture e tradizioni locali, per esempio, viene naturale pensare che talune città siano andate distrutte nel tempo per i più disparati motivi ma viene meno naturale immaginare che alcune cittadine salentine, fino a qualche secolo fa neanche esistevano in quanto non ancora fondate.

Il Salento bizantino vive in un periodo storico in cui le metamorfosi sono molteplici nell’accezione appena descritta. Il mondo greco si confronta con quello latino e le incursioni dei saraceni contribuiscono ad intorbidire ulteriormente le acque del cambiamento. Moltissimi villaggi furono fondati o scomparvero in quei pochi secoli. Melendugno e l’adiacente abbazia di San Niceta sono emblematicamente in balia di queste forze spesso contrapposte e in lotta tra loro, talmente in balia da subirne, nel bene e nel male, le conseguenze (Melendugno nasce – San Niceta declina). Parliamo di un’abbazia tra le più illustri e conosciute del tempo ma ebbe “soltanto” un’importanza economica a differenza della grande San Nicola di Casole, famosa per essere un centro culturale di rinomanza europea (di cui San Niceta era peraltro subalterna). Con essa condivide il periodo del declino perpetrato per mano dei Saraceni che di quest’ultima vollero la distruzione e con essa distrussero le tracce storiche riconducibili a San Niceta. San Nicola di Casole vive ancora oggi nei suoi numerosi volumi e codici conservati e sparsi per il continente. La domanda (semplicistica) sorge spontanea; Pesa più la Cultura o l’Economia?

Abbazia di Santa Maria di Casole a Otranto
I resti dell’Abbazia San Nicola di Casole, tra le più importanti abbazie in europa nel medioevo

(per gli approfondimenti dei cenni storici, fare riferimento tra le altre, alle fonti disponibili ampiamente in rete)

Economia e Cultura, una parte della Storia

In sintesi

Adatto a tutte le tipologie di biciclette salvo che per brevissimi tratti di strada non asfaltata (laddove necessario, scendere dalla bici e percorrere a piedi i cento metri non indicati alle bici con pneumatici da strada). Presenta un unico tratto di circa cento metri di dislivello intenso in uscita da Calimera.

Il lastricato di una antica carrettiera a Marano
Il tempo fissato dall’antica via carrareccia nei pressi di Martano

Tutte visibili dal percorso pedalato

Le Cripte a volte non sono direttamente accessibili in bicicletta ma si necessita di percorrere brevissimi tratti addirittura a piedi oppure sono di pertinenza di proprietà private. Bisognerà informarsi sulla possibilità di visita. Sono presenti dei punti di ristoro come masserie adibite ad agriturismo o ristoranti durante tutto l’arco del percorso.

Questo l’elenco dei punti di rilievo in ordine di passaggio partendo da Melendugno:

  • – Abbazia San Niceta, Melendugno
  • – Cripta San Sebastiano, Sternatia
  • – Parco archeologico di Apigliano
  • – Cripta Santa Cristina, Carpignano
  • – Cripta San Nicola o Trappeto vecchio, Borgagne

Porre attenzione agli attraversamenti di arterie stradali principali con traffico automobilistico prevalente. In particolare fare attenzione durante la percorrenza su strada provinciale Melendugno – San Foca, tratto insidioso su rettilineo largo ma percorso dai mezzi a motore con alte velocità.

Economia e Cultura, una parte della Storia

Esperienza e sensazioni

Passato e memoria

Ponendomi di fronte, ho la netta sensazione che l’abbazia di San Niceta abbia ancora un ruolo storico centrale quì a Melendugno. Il quadro visivo mi racconta che San Niceta sostenga da un lato il passato, rappresentato dal cimitero posto alla sua sinistra,

La via in bicicletta verso l'Abbazia San Niceta
Si intravede scendendo verso Melendugno l’Abbazia San Niceta

mentre sul lato destro immediatamente adiacente la memoria, rappresentata da un podere privato in cui crescono dei giovani ulivi contorniati da bandierine rosse piantate in terra.

Mentre annoto nella mente queste considerazioni, un signore anziano, che scopro essere il proprietario del podere in parola, mi racconta di avere a cuore l’abbazia tanto da aver acquistato il fondo con l’intento di far uscire dall’oblio dell’entropia la Storia importante e gloriosa di questo luogo.

Ecco spiegate le bandierine rosse; l’intuito lo porta a cercare le tracce di questo passato e, trovandole, pianta bandierine rosse nei punti esatti in cui affiorano cavità ipogee che furono probabili granai o depositi dei prodotti della terra coltivata dai monaci.

Ingresso all'Abbazia di San Niceta Melendugno
Ingresso posto sul lato posteriore rispetto alla via di accesso
Affiorano contenitori ipogei di origine bizantina a San Niceta
Cos’altro nasconde San Niceta del suo passato?

Egli prova a valorizzare quanto scoperto con le sue mani nude e immagina ci sia ancora molto da scoprire ma trova purtroppo il disinteresse delle amministrazioni che, a vario titolo, potrebbero patrocinare ulteriori ricerche. Vista la carenza di documentazione esistente riguardante l’abbazia di San Niceta, forse non ha tutti i torti ad insistere. Purtroppo comincia a trapelare sconforto e rassegnazione nelle sue parole. Il tempo passa in fretta…

Le strade in Grecìa

La Grecìa Salentina non lascia affatto delusi i ciclisti che vogliono godere di strade e stradine secondarie tranquille che rappresentano i luoghi attraversati. Esse legano e annodano borghi come Melpignano, Sternatia e Martano tanto per nominarne qualcuno dei più famosi. Si passa per punti di interesse come le pozzelle di Martignano, Roca Nuova e, ovviamente, le tracce lasciate dai monaci basiliani che diventano tangibili ad Apigliano piuttosto che nelle cripte e nelle grotte presenti sul territorio.

La solitudine delle vie secondarie del Salento in bicicletta
La solitudine percepita sulle vie secondarie del Salento in bicicletta
La torre fortificata di Roca Nuova
La torre fortificata nel villaggio abbandonato di Roca Nuova
Passaggio gravel in bicicletta nel Salento
Tra muretti a secco nel Salento
Ingresso Cripta del Trappeto Vecchio
Cripta del Trappeto Vecchio o Cripta di San Nicola?
Le pozzelle di Martignano
Percorso in bicicletta a ridosso delle pozzelle di Martignano
Attraverso due ali di macchia mediterranea
La sensazione di isolamento della viabilità secondaria salentina

Il profumo dell’entroterra salentino è espresso al massimo livello qui, le vie solitarie trasmettono tranquillità e serenità tra uliveti, macchia mediterranea e campi coltivati spesso incorniciati da antichi muretti a secco.

Antico e Moderno

L’era moderna è rappresentata dalle pale eoliche che fendono l’aria appena usciti da Carpignano mentre l’era più antica è rappresentata da una via carrettiera parte della via francigena, segnata dai solchi profondi ormai pietrificati ed indelebili alle porte di Martano.

Pale eoliche lungo le stradine di Carpignano
In un territorio dal sapore antico le moderne pale eoliche viste dai pedali
Tra antichi muretti a secco sulla bicicletta nel Salento
Talmente alti da sentirsi abbracciati e protetti percorrendo la stradina

Per gli scalatori incalliti la soddisfazione di una salita al quindici percento è assicurata anche se per poche decine di metri, d’altronde si gode di altro nel Salento…

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