Le Fortificazioni nel Salento – Il Sacco d’Otranto ed il castello
“L’incantesimo è lì, o ti muovi oppure contempli. A percorrere uno spazio a velocità nulla ci vorrà un tempo infinito dice la fisica. Ecco svelato l’incantesimo, ecco svelata la bellezza e l’anima senza tempo di questa oasi…”
– Dal punto di vista di Komoot
Il Sacco d'Otranto ed il castello
Prefazione
Quando Gedik Ahmed Pasha assediò Otranto martirizzò 800 maschi perché si rifiutarono di rinnegare la religione cristiana. Era il quattordici di agosto 1480. Le reliquie sono custodite e visibili nella cattedrale. Da lì in poi la corsa a fortificare il territorio accelererà.
(per gli approfondimenti dei cenni storici, fare riferimento tra le altre, alle fonti disponibili ampiamente in rete)
Il Sacco d’Otranto ed il castello
In sintesi
Tutte visibili dal percorso pedalato
Fortificazioni ormai abbandonate si alternano a strutture attrezzate per l’accoglienza enogastronomica e/o alberghiera, in alternativa, sono presenti nelle immediate vicinanze nella maggior parte dei casi. Bisognerà informarsi sulla possibilità di visita o fruizione.
Percorso adatto a tutte le tipologie di bicicletta dotate di pneumatici che possono percorrere un minimo di strade bianche e sentieri sterrati. Brevissimi tratti molto tecnici a causa del fondo fortemente pietroso si incontrano non lontano da Otranto ma si può ovviare ai rischi scendendo dalla bicicletta affrontandoli a piedi.
Questo l’elenco dei punti di rilievo in ordine di passaggio partendo da Otranto:
- Castello Aragonese, Otranto
- Abbazia San Nicola di Casole
- Masseria Cippano, Otranto
- Castello di Casamassella
- Palazzo baronale di Giurdignano
- Cripta San Salvatore, Giurdignano
- Palazzo ducale Venturi, Minervino
- Palazzo baronale Basalù, Specchia Gallone
- Cappella Sant’Anna, Specchia Gallone
- Palazzo baronale Pasca, Cocumola
- Palazzo baronale di Vaste
- Castello Duca Guarini, Poggiardo
- Palazzo baronale di Nociglia
- Palazzo ducale di San Cassiano
- Palazzo marchesale di Botrugno
- Palazzo ducale Basurto, Sanarica
- Chiesa Santa Marina, Muro Leccese
- Palazzo del Principe, Muro Leccese
- Castello Aragonese, Palmariggi
- Villa Papaleo, Bagnolo
- Castello Granafei, Cannole
- Masseria del Torcito, Cannole
- Cripta Sant’Angelo, Otranto
Non presenta particolari difficoltà nei dislivelli che sono dolci. Al massimo un paio di pendenze più decise comunque brevi. Porre attenzione agli attraversamenti di arterie stradali provinciali con traffico automobilistico prevalente.
Il Sacco d’Otranto ed il castello
Esperienza e sensazioni
Otranto
Senza ombra di dubbio Otranto merita una visita approfondita in quanto città fortificata ma il suo entroterra, compreso nel lembo più ad est d’Italia, non è da meno, anzi… Da Otranto si parte in salita per raggiungere la strada provinciale che segue tutta la bellissima litoranea orientale del Salento. Dopo poche centinaia di metri si svolta a destra con le ruote della bicicletta che si imbiancano lasciandosi dietro l’asfalto.
Verso l’incantesimo
Si pedala a ridosso della macchia mediterranea fino a sfiorare masserie con piccoli allevamenti bovini. A ricordarcelo per alcuni metri le affettuosissime mosche cocchiere che seguendoci (a volte fin troppo affettuosamente) distraggono dalla guida.
Il tratto dura un chilometro abbondante, un’altra svolta verso ovest ci catapulta in un incantesimo vero e proprio, quasi maledetto (si fa per dire!).
L’incantesimo di Sant’Emiliano
Un sentiero a cavallo della masseria fortificata Cippano, rudere, a mio avviso, tra i più belli nel Salento non consente distrazioni di guida a causa del fondo fortemente pietroso. L’incantesimo è lì, o ti muovi oppure contempli. A percorrere uno spazio a velocità nulla ci vorrà un tempo infinito dice la fisica.
Ecco svelato l’incantesimo, ecco svelata la bellezza e l’anima senza tempo di questa oasi. Torre Sant’Emiliano ci sorveglierà da lontano affinchè non resti traccia del nostro passaggio, lasciando in questo modo il piccolo paradiso intatto per le generazioni a venire.
Cappella sistina del Salento
Sfiorata Uggiano la Chiesa in serie Casamassella, Giurdignano, Minervino con l’adiacente Specchia Gallone famosa per via della cappella di Sant’Anna e in fine Cocumola, il tutto intervallato da stradine secondarie a traffico praticamente nullo.
La cappella di Sant’Anna si presenta esternamente con una struttura molto semplice e quasi a mimetizzarsi nella sua semplicità ma che al suo interno conserva affreschi cinquecenteschi di pregevole fattura tanto da essere conosciuta come “cappella sistina del Salento”. Che bello attraversare questi borghi, immersi come sono nel silenzio che rallenta tutto a ritmi più umani.
I borghi ciclabili
Vaste e Poggiardo, appaiate segnano la direzione verso ovest. Direzione nord, invece, Nociglia insieme a San Cassiano, Botrugno, Sanarica e Muro Leccese sono accomunate in dieci chilometri dalla sensibilità verso la mobilità lenta e dolce offrendo percorsi su corsie ciclabili, centri storici ordinati e curati che amplificano il desiderio di restarci per assaporare meglio l’atmosfera.
Stradine immerse in un contesto naturalistico tipico salentino, tra antichi muretti a secco, ampie radure d’erba e fiori di campo profumati ci accompagnano fino alla piccola Palmariggi, poi Bagnolo e Cannole.
Masseria Fortificata Torcito
La Masseria fortificata Torcito segna la fine del turbinio dei borghi e l’inizio di un percorso naturalistico lontano da tutto e tutti dove godere di sentieri, strade bianche e rosse tra boschi,
macchia mediterranea, uliveti e campi coltivati, tratti di strada asfaltati fino all’imbocco della bellissima e piccola valle dell’Idro alle porte di Otranto.
Complimenti, serviva una guida come questa . Il nostro Salento è una miniera di itinerari storici, culturali e gastronomici che si possono compiere in bicicletta o a piedi.
Ringrazio per l’apprezzamento. Quando attraversato, il Salento regala scorci e racconti inaspettati. A volte bastano un pizzico di attenzione e curiosità per goderne a pieno.