Mezza Luna degli ulivi

Il grande muro a secco

I pretesti salentini – Mezza Luna degli ulivi

“Chi si accinge a seguire questa traccia deve mettere in conto la possibilità di trovarsi davanti a sorprese e di doversi inventare deviazioni per poter proseguire… Ma d’altronde, cosa è un viaggio in bicicletta senza perdersi nel territorio che ci circonda.”

Segnaletica in ferro battuto
La direzione segnata

1.Prefazione

Attraversare la storia contadina del Salento, l’entroterra che va da Cutrofiano a Specchia, circa venti chilometri in linea d’aria tra uliveti senza soluzione di continuità in mezzo ad un dedalo di stradine e sentieri, uno spicchio di luna nel bel mezzo del Salento è il pretesto di questo percorso. Non si può non attraversare questi luoghi se si vuole comprendere la cultura salentina fatta di gente che lavora terra e campa dei suoi frutti.

Mezza Luna degli ulivi

Cosa mi aspetta?

Territorio stravolto dal disseccamento degli ulivi a causa dell’ormai noto batterio (Xylella), in continua trasformazione, soggetto a riqualificazione con l’intento di recuperare quanto il tempo e la storia ha donato.

Il canale d'acqua
Il terreno arato
L’evaporazione al tepore del sole mattutino

Ma anche scorci inaspettati con vegetazione rigogliosa e stupendi muri in pietra a raccontare le storie dei tempi passati aiutati dalle parole impresse sulle maioliche messe lì apposta per chi viaggia lento e campi coltivati incorniciati da macchia mediterranea.

Poesia e Storia
L’uliveto spazzato via dalla xylella
Mezza Luna degli ulivi

Cosa vedrò?

Chi si accinge a seguire questa traccia deve mettere in conto la possibilità di trovarsi davanti a sorprese e di doversi inventare nuove soluzioni di percorso per poter proseguire. E’ capitato che strade sterrate siano state trasformate in terreno con reimpianti di nuovi uliveti.

Strada sterrata con bicicletta e pini
Stradina gravel tra gli uliveti
Via tra le vegetazione

Ma d’altronde, cosa è un viaggio in bicicletta senza perdersi nel territorio che ci circonda per qualche chilometro.

Un breve suggerimento

Per carità, perdersi nel Salento con le frontiere naturali costituite dal mare a sud, est e ovest è tutt’altro che spiacevole. Pochissimi i borghi attraversati a meno di decidere di fare qualche deviazione. Per questo motivo non lesinate nel portarvi una borraccia d’acqua in più, saranno decine di chilometri pedalati lontano da fonti d’acqua potabile. Inutile parlare dell’attrezzatura minima da portarsi dietro.

I campi arati d’inverno
Storia e Poesia incastonata sulla stele
Gli scorci mattutini del percorso

Saper affrontare in autonomia le piccole sciagure meccaniche tipiche dell’andare in bicicletta è auspicabile quando si pedala lontano dai centri abitati. Da Taurisano il lento ritorno verso il punto di partenza su stradine secondarie a basso traffico automobilistico, ma non prima di aver scavalcato la bellissima serra salentina.

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