Renata Fonte

Fuoriporta da Tuglie – Renata Fonte

“Una delle mete più classiche che i salentini del luogo amano raggiungere per godersi una passeggiata all’aria aperta. Porto Selvaggio e Santa Caterina.

Da Tuglie in Bici..? Si può!: Il preambolo per avere un quadro di insieme

Download gpx, percorso visto su Mappa e Komoot

Cosa mia aspetta?

Un giorno festivo di primavera con temperature ideali, sole ed un filo di vento salentino sono un ottimo motivo per inforcare la bicicletta e dirigersi verso il mare.

Subito la mente individua la meta da raggiungere e siccome è uno dei luoghi più spettacolari e conosciuti del Salento, dedicare il percorso alla persona che rappresenta la lotta alla speculazione edilizia selvaggia e che ha avuto ben chiaro in mente di quanto fosse necessario tutelare quel tesoro ambientale pagando per questo con la vita, viene spontaneo e rende il tutto emozionante.

Come già accennato, è una delle mete più classiche che i salentini del luogo amano raggiungere per godersi una passeggiata all’aria aperta. Porto Selvaggio e Santa Caterina.

La targa lignea a ricordo di Renata Fonte

“e sono ancora quì che cerco di scrivere una storia, la mia storia. Qualcuno ha fatto tacere la mia voce… ma c’è ancora in sottofondo un motivo di poche note che è il tema musicale di tutto quello che ho dentro.” [RenataFonte]

Sentiero nel bosco di Porto Selvaggio
Nella pineta di Porto Selvaggio

Cosa vedrò?

Scorci del tranquillo entroterra salentino su stradine secondarie asfaltate e non, la bellissima riserva naturale di Porto Selvaggio con vista sull’omonima caletta dal belvedere dedicato a Renata Fonte.

Giusto oltre che naturale pensare lei al momento dell’arrivo alla meta, non può essere diversamente.

Santa Caterina, ridente località di mare dove eventualmente poter pianificare una sosta ristoratrice prima di godere della bellezza di Porto Selvaggio.

La strada bianca e la bicicletta a Sannicola
Il tratto di strada bianca
Le Quattro Colonne di Santa Maria al Bagno
Fortificazione le “Quattro Colonne”

Il ritorno si snoda sulla bellissima ciclopedonale tra Santa Caterina e Santa Maria al Bagno dove però, durante le belle giornate e nelle ore di punta,

è inevitabile dover condividere il percorso con i pedoni oppure con le macchine (a voi la scelta) fino a raggiungere la fortificazione detta “Le Quattro Colonne”

La costa di Porto Selvaggio
Belvedere su Porto Selvaggio

L’esperienza:

Il sentiero e la bicicletta tra muri in pietra a Sannicola

L’andata lontana dal mare

Da Tuglie si parte in direzione San Simone e si lambisce Chiesanuova pedalando su stradine secondarie asfaltate lontani dal traffico automobilistico consueto lasciandosi alle spalle le serre salentine e orientati verso ponente in direzione mare.

Le accortezze

Superare la strada statale 101 che unisce Gallipoli a Lecce è necessario e per farlo in sicurezza si imbocca la strada complanare a ridosso della Masseria Santa Teresa approfittando di un sottopassaggio esistente.

Un ultimo scoglio da superare è la strada provinciale Galatone – Santa Maria al Bagno, ostica a causa del traffico automobilistico prevalente e perchè ci costringe ad attraversare una rotatoria ostica, l’alternativa a questa soluzione la reputo essere più pericolosa.

Le vele e la bicicletta
La ciclopedonale e la bicicletta a Santa Caterina
La ciclopedonale di Santa Caterina

Il lungomare

La speranza è che venga prolungata la ciclopedonale tra Santa Caterina e Santa Maria al Bagno modo da arrivare alle porte di Gallipoli in un percorso protetto e privilegiato per la mobilità pedonale e dolce.

Francamente, di passeggiate in riva al mare seduti su un mezzo a motore termico, non se ne può più. Immaginare cosa potrebbe essere vivere questa realtà senza l’assillo del rumore e dello smog è un’esercizio mentale a cui tutti noi dovremmo tendere… chissà se un domani…

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