Fuoriporta da Tuglie – San Salvatore
“Attraversarla in bicicletta all’imbrunire del tramonto regala una percezione di pace incredibile. Assenza di rumori legati ai mezzi a motore, cromie visive e olfatto stimolati dalla terra rossa e dalla stagionalità…”
Da Tuglie in Bici..? Si può!: Il preambolo per avere un quadro di insieme
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San Salvatore
– Dal punto di vista di Komoot
Cosa mia aspetta?
Non lontano da Tuglie, seguendo il tramonto verso ovest tra Alezio, Sannicola, Chiesanuova e la strada statale 101 che tutto catalizza verso Gallipoli,
persiste e resiste un’area poco frequentata…
…e che potrebbe apparire ai più distratti come abbandonata a se stessa…
Amo definirla “terra di mezzo”.
Cosa vedrò?
Attraversarla significa trovarsi improvvisamente catapultati in un contesto che sembra essere lontano ed isolato dalla civiltà eppure i nuclei urbani sono distanziati tra loro di pochissimi chilometri e collegati da arterie stradali frequentatissime.
Attraversarla in bicicletta all’imbrunire del tramonto regala una percezione di pace incredibile. Assenza di rumori legati ai mezzi a motore, cromie e olfatto stimolati dalla terra rossa e dalla stagionalità, in particolare dalla vigna di fine estate quando le foglie cedono di vigore e si pigmentano di rosso con gradazioni tendenti all’amaranto, e ancora, il giallo ambrato dell’erba ormai secca o dei campi di frumento mietuti mesi prima,
il campanile di Chiesanuova che spezza la linea onduleggiante dell’orizzonte e che accompagna il saliscendi delle bassissime collinette appena accennate, le silenziose stradine e sentieri insinuati tra le pieghe di queste campagne e qualche quercia sopravvissuta insieme alla macchia mediterranea.
In questo contesto dovrebbe spiccare la presenza di una chiesa bizantina del XIV secolo ormai inglobata in un’antica masseria.
Gli affreschi resistono incredibilmente all’entropia del tempo e, soprattutto, all’incuria di tutti. Visitarla diventa con il passare del tempo sempre più complicato mentre lei resiste da secoli nell’indifferenza assoluta, esiliata e confinata dalla vegetazione circostante… San Salvatore, vale la pena riscoprirla.
L’esperienza:
Trappito Stracca
Ad una manciata di chilometri da Tuglie, prima dell’arrivo ad Alezio, il trappeto ipogeo Stracca arricchisce ulteriormente un percorso lungo poco meno di venti chilometri. E’ perfetto per passare del tempo all’aria aperta stando seduti su una bicicletta che ti permette di percorrere strade gravel.
Gravel?
Gravel? e che sarà mai? …Si dai, quelle stradine di campagna non asfaltate, ghiaiose e polverose tipiche e numerose nel Salento (qualcuno le chiama strade bianche ma nel Salento sono anche rosse, verdi, gialle a seconda dei luoghi attraversati).
Ma “gravel” sono anche le biciclette di nuova concezione che tanto successo stanno avendo, forse perchè riescono a farci frequentare ed apprezzare un dedalo di vie e sentieri che sono patrimonio storico di questo territorio. Hanno pneumatici larghi e tassellati abbastanza per scorrere agevolmente su questo tipo di superficie ma non disdegnano affatto l’asfalto senza essere estreme come le mountain-bike o le bici da corsa (a quest’ultime purtroppo è preclusa questa pedalata).
San Salvatore
Il percorso è perfetto per sperimentarne l’efficacia, infatti, costeggiato e superato il cimitero di Alezio, l’asfalto lascia il posto al “gravel” quasi del tutto fino a raggiungere San Salvatore. Lievi pendenze a scendere tendenti verso l’altezza zero del mare, miscelate da leggerissime e brevi salitelle, annullano la percezione di fatica insinuata in modo pregiudiziale e associata per definizione alla bicicletta. I sentieri attraversati sono facili anche se l’incuria rende alcuni passaggi difficoltosi per via del vigore della vegetazione.
Attenzione, se si dovesse decidere di visitare il rudere di San Salvatore bisogna armarsi di pazienza e molta cautela, purtroppo per arrivarci sarà necessario lasciare indietro la bicicletta per una cinquantina di metri a causa dell’incuria del sentiero d’accesso ed inoltre bisogna ricordarsi che la struttura è in pieno decadimento ma, per gli amanti della Storia salentina ed i curiosi in genere, il premio è assicurato.
Il rientro
Il vertice più lontano è stato raggiunto e dunque la direzione si inverte, la lieve pendenza da discesa diventa salita ma resta dolce e abbordabilissima.
Ancora una volta l’alternanza di gravel e asfalto caratterizza le stradine fino alla periferia di Chiesanuova…
…poi, sempre su strade secondarie a basso traffico motorizzato, il rientro a Tuglie si materializza e con esso un minimo di giusta fatica… ma ne sarà valsa la pena.
Le raccomandazioni
Unico tratto condiviso maggiormente con le automobili per un paio di centinaia di metri è quello che collega Sannicola al mare.
Per il resto, porre semplicemente attenzione agli attraversamenti (pochi) di arterie stradali principali con traffico automobilistico prevalente.