Santo non santo

Tra muretti a secco e vegetazione

Il Parco dei Paduli – Santo non Santo

La storia si insinua anch’essa nel racconto; Dei Menhir, una cripta bizantina, una motta normanna e masserie anche fortificate sono testimonianze fisiche di questa storia mentre racconti come quelli legati alla figura di Santu Donnu…

Prefazione

Santo non santo, figura pagana o religiosa, personaggio reale o frutto della fantasia poco importa, in un modo o nell’altro ha conquistato il cuore di parecchie persone legate a queste latitudini del Parco dei Paduli tanto da esserne stato nominato santo patrono, almeno così si dice.

Sono venuto a conoscenza dell’esistenza di questa figura durante la pedalata del percorso e, prima ancora di approfondire, subito ho immaginato una persona solitaria, sfuggente e carismatica aggiratasi in un passato lontano nei boschi circostanti e che ha finito col generare storie e leggende sul suo conto. In realtà di scritto pare ci sia ben poco o nulla a riguardo mentre il racconto tramandato è ben radicato all’interno della comunità locale, tanto da alimentare nel tempo storie arricchite di sfumature sempre maggiori ma dai contorni sfumati e meno chiari. Ha qualcosa di arcaico tutto ciò e credo generi per questo forte attrazione, ma la cosa più bella è che Santu Donnu generi in tutti la voglia di impegnarsi in prima persona nel tutelare il circondario con atteggiamenti rispettosi e rigenerativi dell’ambiente. Non è questo forse un miracolo?

(per gli approfondimenti dei cenni storici, fare riferimento tra le altre, alle fonti disponibili ampiamente in rete)

Santo non santo

In sintesi

Percorso che si snoda all’interno del perimetro del Parco dei Paduli nell’area più a sud, lontano da nuclei urbani se non per il punto di partenza e arrivo previsti da Supersano. Si lambiscono i comuni di Nociglia e San Cassiano senza però entrarci appieno. Stradine secondarie di campagna asfaltate si alternano continuamente con stradine bianche, sterrate o ghiaiose lungo i canali di bonifica durante la bassa stagione alimentati dall’acqua piovana e dunque pieni di vita faunistica oltre che circondati da vegetazione lussureggiante.

Inoltre, vari sono i punti di interesse storico/culturali come menhir, cripte bizantine, motte normanne (rudere di fortificazioni di difesa e avvistamento), vore, ruderi di antiche masserie anche fortificate e masserie ancora in esercizio. I punti più simbolici come L’oliveto pubblico e la piazzetta in contrada Nociglia Fontana attraversati a simboleggiare l’impegno delle associazioni di volontariato nel voler valorizzare il territorio.

Le stradine secondarie del Parco dei Paduli
Ciclisti nel Parco dei Paduli (foto di Pino Russo)

Sono presenti dei punti di ristoro come masserie adibite ad agriturismo o ristoranti/resort sul percorso pedalato.


Questo l’elenco dei punti di rilievo in ordine di passaggio partendo da Supersano:

  • Nucleo storico di Supersano
  • Quercia e strada delle querce, Supersano
  • Tenuta di caccia Gallone-Pignatelli, Nociglia
  • Quercia di Nociglia
  • Vora Spedicato, Surano
  • Neviera, San Cassiano
  • Oliveto pubblico San Cassiano
  • Cripta Madonna Coelimanna, Supersano
  • Menhir Coelimanna, Supersano
  • Menhir Rimembranze I e II, Supersano

Adatto a biciclette attrezzate a percorrere lunghi tratti anche ghiaiosi e sterrati. Laddove necessario, scendere dalla bici e superare a piedi i pochi metri invasi dalla eventuale vegetazione presente. I dislivelli sono assenti e, al massimo, bisognerà affrontare lievi e brevissime pendenze. Porre attenzione agli attraversamenti di arterie stradali principali con traffico automobilistico prevalente.

La Vora del Guercio

Esperienza e sensazioni

Supersano porta dei paduli

Per pura comodità organizzativa, la partenza è fissata dalla piazza antistante il Municipio identificabile col Castello di Supersano in alternativa alla porta di ingresso ufficiale del parco dei Paduli ubicato viceversa a circa tre chilometri dalla cittadina nel bel mezzo degli uliveti circostanti.

Il castello di Supersano sede del municipio
Il municipio di Supersano
Menhir Rimembranze I e II, Supersano
In uscita da Supersano
Targa informativa a pavimento
Porta di ingresso al Parco dei Paduli di Supersano

Il mattino presto è proprietà del silenzio rotto dallo svolazzare dei colombi e dal tintinnio delle tazzine di caffè in preparazione nel bar dirimpettaio alla bella corte del castello. I motori a scoppio sembrano essere ancora assenti dalla scena mentre partiamo in direzione est in esplorazione dell’area posta più a sud del Parco dei Paduli in sella ai nostri mezzi a pedali.

Effetti della pioggia abbondante
I prati in fiore nel parco dei paduli

Le querce

Le iniziali stradine secondarie asfaltate, tipiche dell’entroterra salentino, lentamente ci attraggono come fossero sirene ammaliatrici. Incredibilmente la confusione prende corpo nella mente, la pianura padana sembra essersi trasferita da queste parti, ampie distese di terra arata o di prati d’erba coloratissimi ancora in fiore e ancora…

(fotografia di Sandro Dumas)

il color ocra dell’erba falciata già raccolta, l’orizzonte spezzato da canneti che rivelano la presenza dei canali di bonifica hanno preso il posto degli ulivi secolari formidabili testimoni di un passato glorioso non troppo lontano

All'ombra della Quercia
Quercia nei pressi di Supersano
Chiome verdi all'orizzonte
Sentieri tra i Paduli
A sud del Parco dei Paduli
Via delle querce a Nociglia

Sempre all’orizzonte, ampie chiome verdi fanno intuire che qualcosa sta per cambiare lungo il percorso. Querce solitarie ci introducono in luoghi più selvaggi che, pur mantenendo la loro indole rurale, cominciano a sfoggiare angoli di natura incontaminata e spontanea.

Come in un quadro naturalistico
Le indicazioni stradali del Parco dei Paduli

Una finestra sul passato

La pioggia abbondante della primavera appena passata spalanca una finestra sul passato più recondito, il passato di quando una palude ampia dominava il cuore della penisola salentina ancor prima che l’uomo cominciasse a plasmare e piegare l’ambiente alle sue esigenze. Nei canali di bonifica l’acqua ancora abbondante fa brulicare di vita i piccoli ecosistemi.

Lungo i margini dei canali di bonifica

Libellule, strani esseri anfibi che sembrano invertebrati, girini, rane, ragni e farfalle coloratissime vivono, tessono le loro trame, volteggiano o rumoreggiano al loro interno.

Sentiero tra Supersano e Nociglia
Tra muri a secco e Querce
Strade bianche del Parco dei Paduli

Ramarri, volpi e gheppi, rappresentanti della fauna selvatica avvistata durante il nostro girovagare ci attraversano la strada o volteggiano sulle nostre teste.

Santu Donnu

In alternativa le greggi di capre e pecore rappresentanti del mondo umano, fanno capolino tra un sentiero sterrato e l’altro pedalato come fossimo parte di un quadro di paesaggio naturalistico. E ancora felci, uliveti in lotta con la xylella, orti, canneti, campi di frumento e piccoli boschetti posti qui e là.

Tra felci e rovi
Nelle campagne di Nociglia

La storia si insinua anch’essa nel racconto; Dei Menhir, una cripta bizantina, una motta normanna e masserie anche fortificate sono testimonianze fisiche di questa storia mentre racconti come quelli legati alla figura di Santu Donnu…

Bosco Maramonte a San Cassiano
Serre salentine a Supersano
addobbato a festa a Nociglia
Santu Donnu (foto di Sandro Dumas)

o quella della masseria delle carceri col sacrificio di una giovane vergine o ancora storie di brigantaggio legate alla via dei ladri ai margini del bosco Maramonte nei pressi di San Cassiano, tutte testimonianze immateriali che sfociano spesso in leggende fantastiche che rendono il Parco dei Paduli così unico.

Quei visionari

Se ne sono accorti quelli che in modo visionario hanno voluto e continuano a valorizzare i Paduli attraverso le associazioni che essi rappresentano. L’oliveto pubblico e i riferimenti a romanzi letterari posti per strada a simboleggiare la lotta al degrado sono espressione del loro impegno unitamente alle tracce attentamente disseminate nel parco.

Tra l'erba alta della primavera
Non lontano da Supersano
Riferimenti a romanzi letterari per strada
Don Chisciotte di Cyop&Kaf
(foto di Pino Russo)
Ghiacciaie del passato
Neviera nei pressi di San Cassiano

Tutto ciò aiuta a comprendere quanto siano legati gli abitanti al luogo… E come dargli torto?

Le capanne intrecciate

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